quinta-feira, 23 de maio de 2013

Momento di cambiamento de Epoca o Epoca di cambiamento....


Incontro degli Italiani in Utinga, 21 de maio 2013

Il 21 di maggio ci siamo incontrati in Utinga per il nostro incontro bimensile, e eravamo presenti quasi tutti; mancavano Antonina e Firmino, entrambi in Salvador. Il motivo di fare l’incontro in Utinga é stato determinato dal fatto che tra due mesi le famiglie ci lasciano e allora abbiamo approfittato per vedere dove hanno passato  i due anni qui in Brasile; il prossimo incontro é stato marcato in luglio in Andaraí per andare dove stanno Tiago e Kátia. Eravamo connessi anche com il CMD e all’inizio dell’incontro abbiaamo potuto parlare com Gabriele e con Roberto.
Abbiamo cominciato com la lettura del vangelo del giorno e Alex e Laura ci hanno aiutati nella riflessione, facendoci cogliere il fatto che sempre dobbiamo stupirci di fronte alla misericórdia de Dio. Poi abbiamo ascoltato Fernando e Marco che sono da poco rientrati e ci hanno portato alcune impressioni dell’Italia e della situazione della Diocesi; Fernando ha colto che il clima italiano é cambiato, piú fática a trovare lavoro, instabilitá econômica, poca speranza e la gente é afascinata dal M5S. Una cosa che stupisce é che anche di Berlusconi sono tutti contenti. Si percepisce che mancano dei riferimanti politici chiari, adesso ancor di piú dopo la morte de Andreotti....e la scelta di un presidente di 87 anni. Nella diocesi si capisce che con il nuovo vescovo sono cambiate alcune cose; ha delle prioritá che ha dichiarato, come il rapporto e la conoscenza con i sacerdoti e per la formazione dei seminaristi; ha in mente de passare alcuni giorni la settimana in seminário per avere una conoscenza migliore dei giovani che si stanno preparando al sacerdozio. Ha detto che 10 anni di missione sono sufficenti per i Fidei Donum e quindi quelli che giá hanno oltrepassato questo tempo verranno sostituiti in questi anni.
Pe.Paolo che rientra in Italia il 22 di maggio...
 Poi abbiamo sentito pe.Paolo, che rientra in Itália definitivamente il 22 di maggio e che ha passato in questa diocesi 14 anni della sua vita sacerdotale; gli abbiamo chiesto che cosa si aspetta al suo rientro dalla chiesa Reggiano-Guastallese e lui ha risposto che possa riconoscere le sue competenze fatte dall’esperienza qui in Brasile, come il lavoro con i laici, la struttura ecclesiale fatta de Cebs e il riuscire a lavorare in grandi territori com poche risorse umane. Ci ha poi detto alcune delle difficoltá che ha incontrato in questi anni e la prima cosa che ha marcato il suo ministero é stato il fatto che ha lavorato sempre da solo, come sacerdote, questo ha posto seri interrogativi sul celibato perché qui non é riconosciuto come un valore importante e poi l’essersi dovuto scontrare com una realtá di chiesa alla quale non era preparato. Una cosa che ha costatato é stato il fatto che questa chiesa non ha l’eucaristia come centro della vita comunitária e che il sacramento della confessione é poco vissuto e capito; il lottare con situazioni pesanti ha creato una certa pesantezza e fática, questo in modo particolare a livello político e sociale.
Familia Bellorio
Abbiaamo poi sentito Alex e Laura che ci hanno presentato il loro cammino riflettendo su 5 punti:
1.     Aspettative
2.     Accoglienza
3.     Equipe Italiani
4.     Incolturazione
5.     Spiritualitá
1)   Si é constatato che il progetto fatto era chiaro sulla carta, ma ha creato difficoltá nel realizzarlo nella pratica; quello che non ci ha fatto andare in confusione é stato il nostro essere famiglia, in modo strutturato e con alcuni anni di matrimonio alle spalle
2)   Abbiamo sperimentato una accoglienza molto grande da parte di tutti, ma nello stesso tempo anche molte critiche e guidizi. Nella comunitá siamo entrati con facilitá e ci hanno chiesto súbito dei servizi. Momenti di difficltá all’inizio per capire bene come comportarci ma poi i bimbi stessi ci hanno aiutato a entrare in relazione con le persone. Ci sembra importante preparare la comunitá che accoglierá delle persone che vengono da fuori, per non cascare li come persone sconosciute. Ci ha aiutato molto il fatto che la casa era in mezzo alle altre case, quindi inseriti in un contesto di familie che vivono li. A volte il tempo determinato della presenza in missione, é di aiuto, ma nello stesso tempo limita.
pe.Marco, Mateus e Laura
3)   Dall’Italia ci sono stati dei contatti frequenti e anche confronti, come anche gli incontri fatti con gli altri italiani ci hanno aiutato. Sentire che anche i preti vivono delle difficoltá ci consola perché non fanno parte solo della vita dei laici; le distanze in km non aiutano, ma nello stesso tempo possono essere superate con altri metodi, come il telefono e internet....con Tiago e Kátia siamo riusciti a incontrarci tutti i mesi. In parrocchia ci siamo inseriti nella pastorale Familiare e nelle visite con la Pastorale della Criança. Con l’equipe ci é sembrato che bisognava, all’inizio, essere un poco piú cercati, di creare piú contatti, cosi anche dall’Italia. Abbiamo il bisogno di sentirci piú italiani...
4)   Non ci siamo molto inculturati, anche perché come dice Fernando, c’é bisogno di almeno 5 anni per entrare un poco nel sentito baiano; riteniamo che comunque qualsiasi tipo di esperienza, anche piú breve (3 mesi; 6 mesi; 1 anno) siano validi. Abbiamo colto quanto sia importante il relazionamento con tutti, il sentirsi incontrati e salutati da qualsiasi persona, anche non conusciuta.
5)   L’impatto con una chiesa differente é stato difficile ma nello stesso tempo emozionante e stimolante. Anche l’aspetto religioso e spirituale é una sfida e nellos tesso tempo una forza che anima le comunitá a camminare, con i suoi modi, ma anche con la sua vitalitá e allegria.
Ci aspettiamo, come ha detto anche pe.Paolo, che questi anni possano essere messi a disposizione della diocese de Reggio, e al nostro rientro non sappiamo bene dove andremo e cosa faremo...emozionante!!!!
Sono state fatte alcune domande:
Ø  Cosa avete ricevuto, in termini di novitá, dalla missione?
Ø  I brasiliani cosa hanno capito della vostra presenza?
Certamente abbiamo avuto molto tempo per i figli, riconoscendo anche le fatiche di doverli gestire e nello stesso tempo ci sono stati anche dei confronti e scontri; potere contribuire con una esperienza di questo tipo alla parrocchia de S.Agostino e come conseguenza della missione ci é stata fatta una proposta dai Servi della Chiesa per andare a vivere in una casa famiglia al nostro rientro.
 Hanno capito che gli abbiamo dato del tempo, in termini di relazioni e di rapporti personali; il fatto che sia stato fatto com gratuita e l’avere condiviso con loro un pezzo della nostra vita.
I Bellorio rientrano in Itália il 6 di agosto mentre i Carrá partono alla fine di luglio per andare a visitare amici in Santarém e poi a metá agosto rientrano in Itália.
Altri prossimi rientri....
Enzo ha poi detto quello che ha visto e sperimentato con la presenza della famiglia in Utinga; come prima cosa é stato bello vedere che si sono arrangiati e che hanno trovato una loro dimensione con il tempo, e Enzo non si é mai intromesso. La loro presenza era legata all’inserirsi nelle varie pastorali e non ho forzato in altri ambiti. É stata una testimoniaza única e evangélica, segno di un volontariato gratuito che qui non esiste.
Certamente per la nostra missione brasiliana questo tempo é um tempo di grandi cambiamenti, rientra pe.Paolo, poi le famiglie, anche alla Casa della Caritá rientrerá ir.Cristina e arriverá ir.Giovanna, nel prossimo anno rientreranno pe.Marco e pe.Fernando e arriveranno, se Deus quiser, altri preti che continueranno il cammino che giá tanti hanno percorso; quello che ci chiedevamo é come la chiesa Reggiano-Guastallese continua a credere nella missione? Quanto questo impulso missionário é ancora vivo e riesce entusiasmare il nostro clero? Quanto riteniamo importante il continuare a mandare preti in Brasile, senza avere l’idea che abbiamo bisogno in Italia? Sono domande che ci facciamo e che dovrebbero essere provocatorie per la nostra chiesa Reggiana. Lo Spirito soffia dove vuole e quando vuole, ma non chiudiamo la porta o la finestra per paura di colpi d’aria....
Fernando ha confermato che se arrivano altre famiglie lui le accoglie come accoglie Giovanni Ferrari che arriverá il 27 di giugno e che si fermerá 3 mesi; ci sono delle difficoltá nel vivere l’essere famiglia qui ma con certezza al testimonianza é molto valida.
Il 17 giugno GianLuca va in Itália per farsi vedere la schiena e i problemi legati all’ernia che ha e rientra il 6 di luglio. Il nostro prossimo incontro sará in Andaraí il giorno 9 di luglio.   




quarta-feira, 8 de maio de 2013

Lettera di maggio 2013


Quarta feira, 08 de maio 2013

            Ciao a tutti,
Vi scrivo per comunicarvi alcune cose che sono successe in questo ultimo período em questa terra tanto querida; voglio cominciare con i giorni de preparazione e de formazione per la JMJ de Rio, che si sono svolti in Ruy Barbosa il 12-13 de aprile. Questi giorni servono per aiutare le comunitá a prepararsi alla settimana missionária che si svolgerá prima della settimana in Rio de Janeiro in luglio. La diocesi ha scelto de fare quest’anno, la missione diocesana in tutte le parrocchie, sostituendo cosi la tradizionale settimana missionária diocesana. Erano presenti uma settantina de persone, prevalentemente giovani, e in modo especiale i giovani che andranno a Rio; il momento centrale dell’incontro é stato sulla settimana missionária, dove pe.Carlos Marçal ha ricordato come deve svolgersi il cammino della pré-missione, della missione e della post-missione, nella lógica della altre missioni diocesane che si sono svolte fino ad oggi nella nostra diocesi. Una caratteristica di questa missione é la presenza dei 150 giovani provenienti dal Belgio che parteciperanno di questo momento; qui una nota un poco polemica ma reale, é la mancanza dei giovani di Reggio Emilia.
Altro momento molto importante che la diocesi ha celebrato é stata l’ordinazione sacerdotale de Carlos Fontenele, domenica 21 de aprile, domenica del Buom Pastor, avvenuta em Baixa Grande, parrocchia dove ha svolto la maggior parte del servizio pastorale da seminarista. Carlos é Cearense, venuto in diocese per fare una esperienza nel monestero di Jequitibá, con i monaci benedettini, ha poi scelto di cominciare il cammino as sacerdozio come prete diocesano, arrivando all’ordinazione dopo 6 anni de preparazione. La celebrazione é stata fatta nella quadra esportiva vicino alla chiesa parrocchiale, per la maggior capacitá recettiva e per la miglior visuale; erano presenti quasi tutti  i preti diocesani e alcuni venuti di fuori, compagni de seminário de Carlos; la celebrazione é stata semplice mas molto partecipata e bem preparata dai giovani della parrocchia e con l’aiuto della corale de Ruy Barbosa.  Questa ordinazione ci ricorda il lavora vocazionale che la diocese sta facendo, riconoscendo quanto questa chiesa ha bisogno di camminare con le proprie gambe e com i propri sacerdoti. L’allegria de um nuovo sacerdote ci ricorda quanto sia necessária la presenza de padri che possano accompagnare le comunitá e celebrare l’eucarestia.
Consiglio Pastorale Diocesano
Abbiamo poi avuto il Consiglio Pastorale Diocesano, dove si é cercato di vedere come stanno camminando le parrocchie alla luce delle prioritá che sono state scelte nell’ultima assemblea diocesana del novembre 2012; si é fatto un lavoro di gruppo diviso per zonali dove si é verificato il percorso che ogni rete di comunitá stá facendo, vedendo come per alcuni aspetti ci sono  passi positivi e per altri aspetti le difficoltá che si incontrano per rendere concrete le scelte fatte. Una cosa é chiara, quella de tentare de camminare tutti nella stessa direzione, con le fatiche e le difficoltá che sempre si incontrano, ma con la certezza que questo cammino di comunione dará i suoi frutti.
Altro momento bem importante per le nostre comunitá de Nova Redenção sono stati i giorni di evangelizzazione negli assentamenti; un gruppo della CPT (Coordinazione della Pastorale della Terra) é venuto per aiutare nelle visite, come anche alcune suore de altre comunitá e alcuni giovani che stanno facendo uno estagio alla CPT. 
Casa de farinha
Assentamento “Floresta”
Dopo un momento di incontro fra tutti, ci siamo divisi e siamo partiti per le varie destinazioni. Io, con ir.Ana Maria siamo stati in due assentamenti, Campo Formoso e Mundory; lo scopo principale della nostra presenza era di visitare le famiglie, dando tempo per conoscere e capire un poco di piú la situazione dell’assentamneto e la vita concreta delle familgie. 
Una cosa bella che abbiamo vissuto é stato l’accompagnamento di alcune persone dell’assentamento; io sono stato accompagnato dal presidente dell’associazione che mi ha aiutato a capire meglio le dinamiche che spesso si formano all’interno delle famiglie e degli assentati.
Padre Luis Miguel
Ta bom, agora é tempo de terminar, não quero cansar as pessoas que depois querem ler esta carta, mas quero dizer que agradeço todos aqueles que continuam com perseverança a ler e responder, porque isso me ajuda a ficar fiel no compromisso de repassar aquilo que acontece aqui neste mundo. Repito aquilo que falou o papa Francisco, “no outro lado do mundo”. Um abraço a todos/as e uma boa Pentecoste a cada um, porque o Espírito Santo possa nos tornarem missionários/as pela evangelização do mundo. Até breve, pe.Luis