terça-feira, 18 de dezembro de 2012

Fotos do encontro em Brasilia.




carta de dezembro



Brasilia


Terça feira, 19 de dezembro ’12

            Ciao a tutti,
dopo  la pausa delle ferie, eccomi di novo a raccontarvi quanto in questi  mesi é accaduto em questa terra e em questa diocese. Partiamo con ordine, cominciando con i primi giorni de novembro, giorni nei quali sono arrivato e reimmerso nella vita baiana; l’impatto é stato decisamente caloroso, non per le persone che stavano aspettandomi all’aereoporto, c’era solo don Riccardo, mas per il calore che c’era fuori dall’aereoporto; immaginatevi, io con il magliocino e tutti gli altri con le maniche corte e in bermuda....difatti anche Riccardo si é um pó messoa ridere....e io di conseguenza, uscito all’aperto, senza ária condizionata, immediatamente mi sono tolto il magliocino. Il giorno dei morti sono arrivato nella parrocchie per celebrare le messe dei defunti, momento forte e nello stesso tempo momento del reincontro, dei saluti e delle notizie, prima tra tutte quelle delle elezioni e di come erano andate le cose; in questi momenti si capisce súbito chi é rimasto contento, chi ha sofferto, chi ha ricevuto minaccie o chi ha rischiato di essere picchiato o ferito. In Wagner ci sono stati momenti di tensione forti nella piazza tanto che é intervenuta la polizia per allontanare la folla; em Redenção ci sono stati episodi de violenza e de alta tensione; terminato il tempo elettorale chi ha vinto esulta, chi ha perso va a casa, cioé é licenziato ou perde immediatamente il posto. Le spese per sostenere la campagna elettorale tagliano i fondi dei comuni, cosi anche le scuole municipali sono chiuse anticipatamente e gli insegnanti che non sono concursati sono licenziati, come tanti altri funzionari. Sembra che in Wagner siano piú de 300 le persone che hanno perso il lavoro, cosi come em Redenção, dove oltretutto ha visto l’altro candidato, cioé quello che é all’opposto del Sindaco che c’era adesso.  Le prospettive per le persone che hanno votato la persona “sbagliata”, cioé quella che ha perso, sono molto triste e pesanti.
Nella metá del mese de novembre abbiamo fatto l’assemblea diocesana, momento molto importante per la vita della diocesi e molto significativo, sia per la partecipezione sia per le scelte che si fanno in questo momento; si é preparato per tempo la verifica delle parrocchie per non dovere perdere del tempo per presentare quello che si é fatto e quello che é successo nell’anno, a livello pastorale, a livello delle prioritá scelte lo scorso anno e a livello delle cose negative che sono accadute; per questo, si é trovato il tempo per potere fare un momento de formazione sull’anno della fede, presentato da um prete de Feira de Santana, professore alla facoltá teologia; ha parlato sull’importanza del Concilio Ecumênico e del come in questi 50 anni si é attuato; a dire il vero l’analise che ha fatto é stata molto vera, da una parte ha detto tutto quello che di novitá che il concilio ha sollevato, tanto che le Conferenze latino Americane hanno prodotto dei ducumenti fondamentali e sulla línea conciliare (Medellín, Puebla, S.Domingo...) e dall’altra perte quanto il Concilio sia stato disatteso e non vissuto; un esempio tra tutti quello della Costituzione Lúmen Gentium, dove la chiesa é presentata como Popolo de Dio, e dopo 20 anni dal Concilio, 1985, la chiesa é ripresentata come realtá Sociale, dimenticando l’affermazione conciliare...mas tudo bem. Nei giorni seguenti abbiamo lavorato per delineare le prioritá del 2013 e si é fatta la scelta di non prendere molte cose, ma scegliere una prioritá per temática, quindi 5 prioritá accompagnate da due azioni concrete che attualizzano e realizzino la prioritá. Credo che sia stata una scelta intelligente, sia perché si é verificato quanto é complicato realizzare tante cose, e poi il rischio é di dovere riconfermare le prioritá dell’anno precedente perché non realizzate. In primo piano, nell’anno prossimo, c’é la gioventú, sia per il discorso della GMG em Rio de Janeiro, sia perché anche la Campanha da Fraternidade ha scelto come tema la gioventú.
Voglio adesso raccontarvi dei 3 giorni passati em Brasilia, tra la fine de novembro e i primi di dezembro, incontro relalizzato dalla CNBB a livello Nazionale, per tutti gli assessori diocesani  che si occupano della Pastorale Giovanile per parlare di quello che succederá il prossimo anno, riguardo alla GMG em Rio de Janeiro. Sono  stati 3 giorni di incontro e di conferenze nonché di scambio di esperienze e di conoscenza di diverse persone che lavorano nell’ambito della gioventú. Ma andiamo per ordine. Sono arrivato la mattina del 29 di novembro, e aspettando all’aereoporto la venuta di qualcuno che potesse dare spiegazioni, mi sono incontrato con altri 3 preti che erano lí per il mio stesso motivo. Dopo alcune ore di attesa, abbiamo deciso di spostarci dall’aereoporto per andare a trovare un posto dove potere riposare un poco prima dell’inizio dell’incontro, che cominciava nel tardo pomeriggio. Con un taxi siamo andati alla Pousada do Sol, molto confortante e accogliente...kkkkk  ci siamo resi conto che non era um granché e poi era anche cara, ma eravamo lí e quindi abbiamo accettato la cosa. Dopo il pranzo, una doccia e poi verso la Parrocchia S.Antonio, dove si sarebbe svolto l’incontro; arrivati abbiamo avuto il tempo per ricevere il materiale e il cartellino di riconoscimento, dopo questo la messa de apertura presisduta da un vescovo del Ceará, stato del Nordeste del Brasile. In seguito ci sono stati quattro interventi su varie realtá della gioventú; la prima ha raccontato della Pastorale Universitaria, dove quello che é emerso é stato la necessitá de strutturare la gioventú universitaria, mas é fondamentale formare docenti che possano educare e trasmettere valori fondamentali ai futuri professionisti del paese. Poi si é parlato dei mezzi di comunicazione e come i giovani usano e accessano a questo nuovo modo di comunicare e di relazionarsi; il mondo giovanile si é fatto piccolo e nello stesso tempo si avverte come non si puó fare a meno della tecnologia; bisogna educare i giovani a farne un buon uso e utilizzare la tecnologia per il bene. I rischi sono molti e grandi, mas non si puó pensare de stare fuori da tutto questo. Poi si é affrontato il discorso delle Pastorali sociali e di quanto sono importanti per il cammino giovanile, dove fare esperienza e potere dare una testimonianza visibile e credibile. Infine si é sottolineato la necessitá di aiutare i giovani a essere parte fondamentale nell’evangelizzazione; i giovani non sono solo i destinatari del Vangelo, mas sono essi stessi agenti de evangelizzazione. Ma per diventare questo é necessario che possano fare una esperienza personale e comunitaria de Jesus Cristo.
Il giorno seguente (30-11) si é cominciato con la Messa, presieduta dal Nunzio Apostolico, Dom Giovanni D’Aniello, e poi il vescovo di Brasilia ha presentato l’Anno della Fede, colocando gli ambiti e le prospettive di questo anno. Ha detto che l’intento del papa é quello di risvegliare e dare fondamento  alla fede di tanti che non sono piú consapevoli di quanto era nel passato; la fede non é piú un dato certo per la maggioranza delle persone, per questo é necessario rieducare alla fede. Questo lo si fa cercando di fare incontrare le persone com Cristo, motivo e fondamento della fede, sia a livello personale que a livello comunitario.  Ci sono poi stati i lavori di gruppo e poi il ritorno nell’assemblea. Nel pomeriggio il vescovo referente della Pastorale Giovanile del Brasile, Dom Eduardo, ha presentato la Campagna della Fraternitá del prossimo anno, che sará sulla Gioventú, in vista della GMG. Dopo la cena, un gruppo di giovani della Comunitá Shalom, ha presentato un musical, molto bello, sulla situazione giovanile e sul riscatto dei giovani nell’incontro con Jesus.
Sabato 1 dezembro, dopo la messa presieduta dal Cardinal Rylko, presidente del Pontificio Consiglio dei Laici, si é parlato della GMG, e il Comitato Organizzatore Locale ha esposto quanto é stato fatto a tuttoggi e quelle che saranno le cose che succederanno durante la settimana del 23-28 di luglio 2013. Poi é stata presentata la Settimana Missionaria che andrá a preparare la GMG e il lavoro che bisogna fare per accogliere i giovani stranieri che arriveranno da tutto il mondo. Noi speriamo di accogliere, oltre ai giovani del Belgio, il gruppo di giovani della diocesi di Reggio Emilia, per fargli assaporare la bellezza della nostra diocesi e l’accoglienza della gente brasiliana.  Credo che sia stata una bella opportunità, sia per allargare gli orizzonti e per potere sperimentare la immensità de questo continente, che è il Brasile.
Per ultimo, voglio dirvi della missione che abbiamo fatto nella Comunitá de Cachoeirinha, prima della festa dell’Immacolata Concezione, padroeira della comunità. Abbiamo visitato le famiglie, sempre molto accoglienti, e fatto un incontro con la Comunitá, poi un incontro con i ragazzi e la Messa solenne della Immacolata; il motivo principale è risvegliare la voglia de essere cristiani, rianimare un poco le lideranze e proporre qualche impegno a persone che che si rendono disponibili nella comunità; è sempre una sfida che bisogna lanciare consapevoli che talvolta i risultati sono veramente scarsi, mas em questo anno della fede non possiamo disanimarci….
Bom, no final desta carta bem cumprida, quero enviar para cada um de vocês, os votos de um feliz Natal, que o menino Jesus possa trazer paz e esperança a cada um, e possa animar o coração porque esta boa nova possa se espalhar pelo mundo inteiro; que o proximo ano possa doar a todos as aspectativas desejadas e realizar tudo aquilo que o Senhor está pedindo a nós. Um abraço e até logo, pe.Luis

sábado, 1 de dezembro de 2012

Brasilia, incontro Nazionale assessori della Pastorale della Gioventú



Ciao a tutti,
Palestra di Dom Sergio, Vescovo di Brasilia
Assessori delle varie diocesi brasiliane
voglio condividere con voi quello che sto vivendo in questi giorni a Brasilia, capitale del Brasile e Distretto Federale, luogo del Governo Brasiliano. La CNBB (Conferenza Nazionale dei Vescovi del Brasile) ha organizzato un incontro, a livello Nazionale, per tutti gli assessori diocesani che si occupano della Pastorale Giovanile per parlare di quello che succederá il prossimo anno, riguardo alla GMG em Rio de Janeiro. Sono stati 3 giorni di incontro e di conferenze, nonché di scambio di esperienze e di conoscenza di diverse persone che lavorano nell’ambito della gioventú. Ma andiamo per ordine. Sono arrivato la mattina del 29 di novembro, e aspettando all’aereoporto la venuta di qualcuno che potesse dare spiegazioni, mi sono incontrato con altri 3 preti che erano lí per il mio stesso motivo. Dopo alcune ore di attesa, abbiamo deciso di spostarci dall’aereoporto per andare a trovare un posto dove potere riposare un poco prima dell’inizio dell’incontro, che cominciava nel tardo pomeriggio. Con un taxi siamo andati alla Pousada do Sol, molto confortante e accogliente...kkkkk  ci siamo resi conto che non era um granché e poi era anche cara, ma eravamo lí e quindi abbiamo accettato la cosa. Dopo il pranzo, una doccia e poi verso la Parrocchia S.Antonio, dove si sarebbe svolto l’incontro; arrivati abbiamo avuto il tempo per ricevere il materiale e il cartellino di riconoscimento, dopo questo la messa de apertura presisduta da un vescovo del Ceará, stato del Nordeste del Brasile. In seguito ci sono stati quattro interventi su varie realtá della gioventú; la prima ha raccontato della Pastorale Universitaria, dove quello che é emerso é stato la necessitá de strutturare la gioventú universitaria, mas é fondamentale formare docenti che possano educare e trasmettere valori fondamentali ai futuri professionisti del paese. Poi si é parlato dei mezzi di comunicazione e come i giovani usano e accessano a questo nuovo modo di comunicare e di relazionarsi; il mondo giovanile si é fatto piccolo e nello stesso tempo si avverte come non si puó fare a meno della tecnologia; bisogna educare i giovani a farne un buon uso e utilizzare la tecnologia per il bene. I rischi sono molti e grandi, mas non si puó pensare de stare fuori da tutto questo. Poi si é affrontato il discorso delle Pastorali sociali e di quanto sono importanti per il cammino giovanile, dove fare esperienza e potere dare una testimonianza visibile e credibile. Infine si é sottolineato la necessitá di aiutare i giovani a essere parte fondamentale nell’evangelizzazione; i giovani non sono solo i destinatari del Vangelo, mas sono essi stessi agenti de evangelizzazione. Ma per diventare questo é necessario che possano fare una esperienza personale e comunitaria de Jesus Cristo.
Messa con il Nunzio Apostolico
Il giorno seguente (30-11) si é cominciato con la Messa, presieduta dal Nunzio Apostolico, Dom Giovanni D’Aniello, e poi il vescovo di Brasilia ha presentato l’Anno della Fede, colocando gli ambiti e le prospettive di questo anno. Ha detto che l’intento del papa é quello di risvegliare e dare fondamento  alla fede di tanti che non sono piú consapevoli di quanto era nel passato; la fede non é piú un dato certo per la maggioranza delle persone, per questo é necessario rieducare alla fede. Questo lo si fa cercando di fare incontrare le persone com Cristo, motivo e fondamento della fede, sia a livello personale que a livello comunitario.  Ci sono poi stati i lavori di gruppo e poi il ritorno nell’assemblea. Nel pomeriggio il vescovo referente della Pastorale Giovanile del Brasile, Dom Eduardo, ha presentato la Campagna della Fraternitá del prossimo anno, che sará sulla Gioventú, in vista della GMG. Dopo la cena, un gruppo di giovani della Comunitá Shalom, ha presentato un musical, molto bello, sulla situazione giovanile e sul riscatto dei gioveni nell’incontro con Jesus.
Oggi, (1-12) dopo la messa presieduta dal Cardinal Rylko, presidente del Pontificio Consiglio dei Laici, si é parlato della GMG, e il Comitato Organizzatore Locale ha esposto quanto é stato fatto a tuttoggi e quelle che saranno le cose che succederanno durante la settimana del 23-28 di luglio 2013. Poi é stata presentata la Settimana Missionaria che andrá a preparare la GMG e il lavoro che bisogna fare per accogliere i giovani stranieri che arriveranno da tutto il mondo. Noi speriamo di accogliere, oltre ai giovani del Belgio, il gruppo di giovani della diocesi di Reggio Emilia, per fargli assaporare la bellezza della nostra diocesi e l’accoglienza della gente brasiliana. 
Domani si concluderá (2-12) e si rientrerá nella varie diocesi, per potere animare e stimolare la gioventú perché possa diventare sempre di piú protagonista del presente e speranza del futuro. Um abraço a todos...esperando de ver alguem por aqui nos dias da JMJ.

sexta-feira, 23 de novembro de 2012

missionari em Ruy Barbosa...


Ci siamo ritrovati alla Casa della Caritá il giorno 22 de novembre, per fare um momento di condivisione e vedere le varie cose che stanno per succedere nei prossimi mesi. É stata anche l’occasione de festeggiare il compleanno de pe.Marcos, con i suoi 48 anni de vita e i 10 de missione...al canto del parabens si é um poco emozionato, kkkkkk...Eravamo presenti tutti, mancava solo Antonina che ha dovuto cambiare i programmi perché c’era una importante riunione della Caritas de Salvador. Il primo punto che é stato la venuta de don Matteo Mioni nel mese de gennaio e gli esercizi spirituali che andrá a predicare alla fine del mese; si é discusso se le date erano le piú appropriate e dove fare i giorni di ritiro. Sono uscite diverse opinioni e indicazioni, poi si é scelto de confermare le date e di fare il ritiro nel monastero di Jequitibá. Anche sull’argomento del ritiro si é discusso e si é pensato di chiedere qualcosa legato alla Dei Verbum, visto i 50 anni del VAT.II e sulla conoscenza della Parola di Dio che ha don Matteo. Abbiamo anche letto la lettera che ha scritto don Gabriele dove  ci avvisa che verrebbe in Brasile nel mese de gennaio, per participare dell’inaugurazione del Progetto in Andaraí, la struttura che é stata costruita dietro la chiesa di S.Francisco e che servirá per le attivitá de quella comunitá e poi per incontrare i missionari verso la fine della sua visita, in Salvador dove ci sará l’incontro dei missionari italiani presenti in Brasile, organizzato dal CUM di Verona. 
il festeggiato...
Benedita, la piú piccola della missione...
Si é parlato anche della GMG e della presenza degli italiani e stranieri che arriverranno nella nostra diocesi e si é verificato quanto sia complicato sapere il numero e se alla fine ci saranno giovani de Reggio che arriveranno; quello che é certo é che qualcuno arriverá e quindi bisogna prepararci per questa accoglienza. Certamente c’é um grosso movimento qui in Brasile e adesso non si fa altro che parlare de GMG, sfornando materiale e sussidi per prepararsi a questo evento; speriamo che non si limiti solo a questo, mas che possa essere una occasione per animare le comunitá e in special modo la gioventú. Legato all’Anno della Fede si é anche pensato de potere fare alcune cose studiando un documento conciliare, dandoci il tempo per approfondire e vedere quanto il Concilio ha marcato la storia della chiesa e quanto stá marcandola anche adesso.Durante l’assemblea diocesana é venuto a parlarci un prete de Feira de Santana, che insegna allo studio Teologico de Feira, e ci ha fatto una relazione sul come il Concilio ci ha aperto a delle nuove prospettive e quanto peró, alcune cose sono rimaste ferme o addirittura hanno riportato indietro il cammino; lui ha sviluppato in modo particolare l’aspetto dell’Ecclesiologia, del nostro essere chiesa e di quanto questo ha inciso nella chiesa attuale; é stato interessante e desafiador...Noi abbiamo deciso di darci un tempo per fermarci sul Concilio durante questo anno.

Enzo, suor Cristiana e Laura...



Gianluca e Firmino, il veterano della missione...
La presenza de suor Cristiana ci ha anche permesso di avere informazioni su quello che é il cammino che si sta facendo a livello di formazione missionaria, in concreto quello che si fa a Villa Borettini, come momenti importanti dove si incontrano varie persone con diversitá di etá e di storie, ma che vogliono darsi un tempo per la missione; ci sono giovani che chiedono di pertire per una esperienza missionaria, dopo la maturitá, quindi molto giovani, e altri che dopo esperienze differenti senti=ono il desiderio di giocarsi per un tempo. A livello diocesano si é anche costituito il Consiglio Diocesana Missionario che ha il compito di mettere insieme le varie realtá dei vicariati e di proporre delle attivitá legate alle Missioni o momenti che richiamano aspetti missionari, come il mese missionario, l’infanzia missionaria, ecc. É un luogo di pensiero e di proposte. Poi ha chiesto come la missione Brasiliana puó aiutare Reggio Emilia-Guastalla a sentirsi sempre piú missionaria o come i giovani che stannomfacendo formazione possono entrare dentro questa realtá; qui sono emerse le difficoltá di avere laici che siano strutturati e solidi. Le due famiglie hanno detto la bellezza dell’essere qui ma anche la tante difficoltá che hanno incontrato, a partire da un progetto molto bello ma che forse era un poco slegato da una realtá concreta dove la quotidianitá ha evidenziato la pesantezza di sentirsi soli o dovere affrontare cose che sembrano banali ma che non sempre lo sono. Le scelte anche dei luoghi forse hanno condizionato il cammino, mas quello che mi é sembrato molto positivo é stato il fatto che, con coraggio abbiano manifestato e presentato il loro vissuto. Sempre si puó migliorare, e quindi continuiamo a camminare, ma con certezza il dire le cose aiuta a trovare cammini sempre piú possibili e belli. Un saluto a tutti e até logo.

quarta-feira, 18 de julho de 2012

Ide pelo mundo inteiro.....


Ruy Barbosa, 17-07-2012

Da tempo non sto scrivendo, non é per pigrizia, mas perché ultimamente ho corso molto, sia per la mancanza di padre Riccardo che é stato em Itália e poi perché sapendo che tra non molto vengo in Itália molte cose vê le diró direttamante. Mas voglio condividere con voi l’esperienza della missione diocesana che sempre afascina ed é um bel momento diocesano. Quest’anno é stata nella parrocchia de Ruy Barbosa, la parrocchia della Casa della Caritá, dove si incontrano uma quarantina de comunitá, 18 nella cittá e le altre nella zona rurale.
Ci siamo incontrati il lunedí 9 di julho nel salone parrocchiale dove tutti i missionari hanno avuto um momento di riflessione sulla missione e sull’essere missionari, partendo dal testo bíblico de Luca, ínvio dei 72, e Firmino Pessina ha guidato questo momento; poi ci sono state le divisioni dei vari missionari per le varie comunitá; io e don Riccardo siamo andati in um povoado vicino a Ruy Barbosa, che si chiamo Morro das Flores, il piú ântico insediamento della regione, costruito próprio su um monte, sulla roccia stessa. Nella parte del pomeriggio é stata presentata la realtá della parrocchia, come é suddivisa, quali caratteristiche e queli difficoltá si incontrano e poi la storia, quando cominció e che cammino fino ad oggi. Poi la Messa di ínvio dei missionari, molto animata e dinâmica. Una cosa interessante é stata la presenza di missinari che sono arrivati da altre diocesi e da diverse congregazioni, segno che anche per altri questo momento aiuta e diventa importante per il cammino formativo e di incontro; mancava la presenza del vescovo André che pper motivi di salute é in Belgio. Dopo la Messa siamo partiti per le varie destinazioni; al nostro arrivo erano presenti, nella cappella del povoado, i  cristiani che stavano aspettando i missionari che si sarebbero fermati per la settimana intera. Dopo um momento di accoglienza e una piccola celebrazione, dove ci siamo presentati e dove si sono presentati, siamo arrivati nelle case delle famiglie che ci hanno ospitato per tutto il tempo della missione. Io insieme a ir.Gertrude e Ana Maria siamo stati ospitati nella casa di dona Rosa, ministra dell’eucaristia, mentre pe.Ricardo e Flavio, un giovane di Bonito dove é parroco pe.Fernando, sono stati accolti in casa di Eliciene, responsabile della comunitá. La settimana é passata visitando le famiglie e facendo diversi incontri com la comunitá; tutte le sere era previsto um momento celebrativo e alla mattina um momento di preghiera per dare inizio alla giornata; abbiamo celebrato diverse messe nella varie comunitá circostanti, dove non c’era la presenza di um padre e visitato alcune comunitá della roça legate al povoado de Morro das Flores. É sempre impressionante come le persone ti accolgono nelle loro case, povere e semplici, mas sempre con um cuore grande e con la voglia de condividere con te la lora vita, i loro problemi, le loro aspettative i loro sogni; voglio raccontarvi  l’incontro con la persona piú vecchia del paese, il signor Gidasio di 106 anni, persona ancora ben lúcida e fisicamente forte, con una voglia de parlare incredibile. Ci ha raccontato della sua infanzia, quando ancora il paese era costituito di ben poche case, di quando si é sposato e dei 14 figli che ha avuto e dei tanti nipoti, pronipoti e parenti ha, di come, nonostante i vari tentativi dei pastori delle chiese evangeliche, é rimasto perseverante nella chiesa cattolica, e di come adesso ha voglia di arrivare in paradiso, dopo tanti anni trascorsi sulla terra; ma quando Deus quiser...
Abbiamo incontrato i bimbi delle scuole e i giovani della comunitá e il sabato abbiamo celebrato la messa di chiusura con la presenza delle persone delle comunitá della campagna; momento bello, di allegria e nello stesso tempo di tristezza, per la partenza. La comunitá ci ha consegnato un Piccolo ricordo per il tempo passato insieme con la certezza che  non ci dimenticheremo di questa esperienza forte e di condivisione. Una cosa che ci ha fatto sorridere e nello stesso tempo ci ha fatto bene, é stata l’abbondanza del cibo che sempre era presente sulla tavola; dona Rosa aveva paura che patissimo  fame e allora tutti i giorni aumentava le dove di cibo, tanto che l’ultimo giorno ci ha dato qualcosa da portare a casa; pe.Ricardo, che scherzando il giorno prima aveva detto che ancora non avevamo mangiato carne di porco, si é visto consegnare uma vasiglia com um pezzo che carne di porco giá pronto e cucinato...abbiamo riso abbastanza...
Domenica mattina, arrivando in Ruy Barbosa, ci siamo incontrati al CTL (Centro Trainamento Lideres) dove é stata collocata una crece a ricordo della missione e da li abbiamo fatto una processione fino alla Cattedrale dove abbiamo celebrato la S.Messa di chiusura. Molta gente dalle comunitá della campagna e della cittá. E stato anche l’occasione de celebrare i 50 anni di messa do Frei Lucas, ordinato próprio in quel giorno 50 anni fá.


Bene, grazie al Signore per questo tempo di grazia, grazie alle comunitá che ci hanno ospitato e accolto e grazie a tutti quelli che si sono resi disponibili perché tutto questo si é potuto realizzare. Um abraço a todos e todas, e até breve, pe Luis 

sábado, 2 de junho de 2012

Logos da JMJ 2013


Ecco i vari tipi di logos....desculpa per non averlo messo prima

JMJ em Rio....noticias

Stiamo giá recevendo materiale per la JMJ de Rio del 2013 e quindi cerco de ripassare notizie e informazioni, perché giá da ora ci si possa preparare e pregare per questo grande evento.
Spero que questo video possa aiutare a entrare em sintonia com la JMJ 2013, e che la voglia de participare possa aumentare e entusiasmare molti giovani delle nostre parrocchie. Com certezza avrete giá visto il logo della JMJ, mas ve lo mando lo stesso. 

segunda-feira, 28 de maio de 2012

foto dei giorni di evangelizzazione....

Questo é il gruppo dei missionari che sono arrivati in Utinga dopo la visita agli accampamenti e assentamenti della zona rurale della parrocchia. Erano presenti anche due novizie che stanno facendo lo stage nelle nostre parrocchie, Ester delle suore vincentine, in Wagner e Irina delle suore di Cristo Re in Nova Redenção.
 Questi due momenti del primo giorno, quando siamo arrivati e ci siamo confrontati partendo dal tsto di Esodo 18, sulla necessitá de decentralizzare il potere e di creare sempre piú delle comunitá ministeriali, dove tutti devono e possono prendersi delle responsbilitá, perché como dice Paolo nella 1ª ai Corinti:“Ci sono diversitá di doni, ma Dio agisce in tutti e con tutti...”
 Il parroco, padre Fernando e Alex, marito di Laura e papá di Matteo e Benedetta che ha partecipato ai due giorni andando anche lui in una comunitá.

domingo, 27 de maio de 2012

giorni di evangelizzazione em Utinga...

23-24 de maio 2012

Ci siamo trovati alle nove nel salone parrocchiale di Utinga, per cominciare i due giorni di evangelizzazione negli accampamenti e negli assentamenti della parrocchia dove lavora padre Fernando Immovilli; il gruppo di missionari era formato da varie persone venute dalle diverse parrocchie dello zonale 1, del quale Utinga fa parte (quando si parla de zonale é come parlare dei nostri vicariati), laici, suore e preti. All’arrivo, padre Fernando ci ha accolti con um buon caffé, pane e companatico, il ché é stato ben gradito da tutti; poi ci siamo seduti per un momento di preghiera e per vedere che tipo di lavoro bisognava fare in quel giorno e mezzo. Ir.Teresinha ci ha guidati nella riflessione con il testo di Exodo 18, dove Mosé, sulla proposta de Ietro, divide gli incarichi di responsabilitá con altre persone. Il decentrare il potere aiuta a vedere come tutti possono essere protagonisti della comunitá e devono assumersi l’onere di fare camminare chi fa parte della comunitá stessa. Il podere di decidere nelle mani di pochi diventa, poco a poco, monarchia o dittatura. La libertá acquisita dal popolo ebraico, dopo l’uscita dall’Egitto, non garantisce la capacitá di vivere con resposabilitá; bisogna che la libertá e il podere gestirsi sia caratterizzato da un organizzazione che aiuti tutti a essere responsabili del cammino di ognuno. Padre Fernando poi ci ha illustrato la realtá dei vari luoghi dove saremmo andati a lavorare, visitando le famiglie e facendo um momento comunitario per cogliere le cose belle che stanno avvenendo e le difficoltá che si stanno attraversando. Le comunitá erano prevalentemente piccole, e quindi possibile avere un contatto quasi personale con che stá vivendo in quella situazione. Io, com ir.Helia e Simone siamo andati in um accampamento che si chiama Pé de Serra, dove vivono 10 famiglie giá da 10 anni; nell’andare lá, abbiamo incontrato sulla strada una mamma con il figlio handicappato che stava tornando a casa dopo alcuni giorni passati nella cittá; ci siamo fermati e abbiamo dato un passaggio ai due che ci hanno aiutato ad arrivare all’accampamento senza sbagliare strada. Arrivati lá, questa donna ci ha accompagnato al suo orto che é ben distante dalle case ed é stato necessario un buon equilibrio, visto che da poco era piovuto e la discesa era ben ripida. Quando siamo arrivati abbiamo potuto godere della bellezza del posto, vicino al fiume e ben coltivato...sembrava un piccolo paradiso terrestre, con ogni tipo di verdura, con piccolo allevamento di pesci e un buon pezzo de terra coltivato a granturco. Lí vicino passa il fiume e loro hanno un pompa per tirare sú l’acqua che serve per irrigare. Veramente un bel posto, ma anche pericoloso, perché con la pioggia il terreno era ben scivoloso, tanto che io arrivando vicino al somaro che caricava acqua per la casa, ci sono quasi finito sotto, dando cosí motivo a tutti di dare una grande risata....mas niente in tutto. Tornati alle case abbiamo incontrato tutte le persone che stanno abitando nell’accampamento, case di terra, ben povere e precarie, mas che sono il luogo della speranza di questa gente che sta lottando giá da 10 anni; una cosa che mi ha sorpreso é stato il grande numero di giovani che stanno abitando lá con i suoi genitori e che sembra abbiam=no intenzione de rimanere sulla terra. Questo é con certezza un altro motivo de speranza e di un futuro che non finisce. Si é parlato di molte cose, dalla politica sulla Riforma Agraria che sembra un poco ferma, dalla vita de comunitá cristiana, dalla minarazione e dai rischi di inquinamento che questo comporta...il tempo é passato rapido e abbiamo dovuto rientrare in Utinga perché non c’era la possibilitá di rimanere lí.
Il giorno dopo abbiamo messo in comunne quello che avevamo vissuto il giorno precedente nella visita alle comunitá ed é emerso la bellezza del visitare e il percepire la bellezza del sentirsi visitati. L’ascoltare la gente é sempre una ricchezza che non paga, l’entrare nella vita delle famiglie aiuta a capire quanto sia necessario dare tempo per sedersi e stupirsi dell’incontro con l’altro. In questi momenti mi rendo sempe piú conto di quanto tempo si perde a fare cose stupide o di poco conto...
Tutti, nel raccontare le visite fatte, hanno sottolineato la necessitá di continuare a fare questi momenti di evangelizzazione e di incontro con le comunitá piú carenti. Ci siamo lasciati facendo una foto di gruppo che colloco in questo articolo, insieme con alcune foto dell’incontro del primo giorno. Un abbraccio a tutti...

sexta-feira, 18 de maio de 2012

Incontro italiani in Ipirá, 18 di maggio 2012

Ci siamo incontrati in Ipirá per motivi logistici, perché la sera prima, pe.Marco e pe.Luis sono stati in Salvador per partecipare a una delle serate del triduo in preparazione alla commemorazione della morte di padre Luis Lidner assasinato 10 anni fá davanti alla porta di casa; é stata una opportunitá di incontrare anche pe.Lucas e pe.Paolo di Firenze, un padre comboniano del Ceará e anche Soave che era giá li dal giorno prima. C’é stato il tempo per visitare la Casa do Sol e de vedere alcuni dei giovani che stanno lavorando e accompagnando il progetto, insiema com Pina, spalla di pe.Luis fin dall’inizio della Casa do Sol. Come argomenti all’ordine del giorno c’erano il rientro di pe.Marco e come ha visto la realtá italiana e della chiesa Reggiano-Guastallese, il nuovo libro de pe.Paolo e le domande che pe.Gabriel ha inviato in vista del Convegno Missionario che si terrá in Reggio Emilia a fine maggio e che parteciparanno anche pe.Riccardo e ir.Cristina. Pe.Marco ci ha detto delle difficoltá economiche che ancora preoccupano il popolo italiano e le prospetive che no sembrano delle piú belle; pe.Paolo ci ha detto che il libro che ha scitto é frutto delle sue lezioni alla facoltá teologica di Feira de Santana sulla filosofia delle religioni, quindi una esposizione di alcune teorie de filosofi che stanno riflettendo sulla religione e quele il suo futuro; poi ci siamo impegnati a dare alcune risposte alle domande um poco coplicate di padre Gabriel. Mettiamo in seguito quello che é emerso e anche le domande per sapere orientarsi meglio.

Domande:
1)  Quale presenza di responsabilità dei cristiani nelle Comunità – Chiesa, come viene vissuto il Sacerdozio comune nella liturgia, nella comunità, nel servizio, nella testimonianza e anche nell’annuncio?
2) Quali doni e luci potete offrire al cammino della nostra Chiesa di Reggio Emilia – Guastalla perché le parrocchie siano “Chiesa missionaria” ? Come integrare l’esperienza missionaria ad gentes, nel cammino pastorale della nostra Diocesi? Quale ruolo e contributo possibile dei fidei donum rientrati?
3) Che passi di preghiera, riflessione e prassi suggerite ai Consigli Pastorali Parrocchiali affinché progettino una pastorale che aiuti ogni cristiano a sentirsi e vivere la missionarietà del proprio Battesimo?

1)    Per dire qualcosa sulla responsabilità dei cristiani nella comunità, bisogna partire da che tipo di chiesa si stá cercando di vivere qui em Ruy Barbosa, che in concreto vuole dire una chiesa di CEBs (Comunidades Ecclesiais de Base), piccole comunità che si incontrano intorno alla Parola de Dio, che agiscono nella vita sociale, che celebrano la vita nelle situazioni dove vivono, che si organizzano per la catechesi e per i sacramenti…riassumendo, che si responsabilizzano e che camminano con i propri doni e i propri limiti; quindi riconoscere come la responsabilità dei cristiani è necessaria perché le comunità possano vivere e camminare nella fede. Questo è chiaro che non sempre avviene, il ché vuol dire che ci sono molte comunità che non riescono a fare tutto questo, e quindi si ritrovano quando il prete o le suore vanno a visitare e a celebrare, ma il cammino è in questa direzione. Per quanto riguarda il sacerdozio comune, e come noi preti esercitiamo questo, ci sembra de poter dire che la nostra presenza a livello liturgico è legata alla celebrazione e alla visita delle famiglie, celebrando come comunità, dove il prete si pone a servizio, rispettando la comunità, che vuol dire, non imporre le cose, aiutare a capire sempre di più il senso dell’eucaristia, come centro della comunità, aiutare a comprendere il senso della unità e della partilha, stimolare a una coerenza di vita e di carità; il sacerdote non è quello che risolve tutti i problemi, ma è quello che, sedendosi insieme alla comunità, affronta le cose e cerca di capire come insieme si possono risolvere. Questo è uno sforzo grande, perché spesso sarebbe molto più pratico fare da solo…
Ci sembra che l’altro aspetto importante della nostra presenza è quello nell’ambito formativo, cioè dare spazio sempre di piú alla formazione dei laici e delle comunità e in questo si sta’ spendendo tempo e energie; se si vuole che le persone si assumano responsabilità, bisogna formarle, dando strumenti nelle loro mani per potere esercitare la propria lideranza nella comunità; questo deve avvenire in tutti gli abiti, non solo in ambito ecclesiale, ma anche a livello sociale, politico economico. Nell’ambito del servizio e della testimonianza, crediamo che sia fondamentale l’essere presente nelle situazioni, e in modo particolare nelle situazioni dove le persone soffrono e sono nella necessità, e qui non manca certamente il materiale.
2)            Ci sembra di potere dire che il primo contributo che possiamo dare è quello di aiutarci a decentralizzare la figura del prete, come colui che dirige e direziona tutto, per entrare sempre di piú in una logica dove è il congiunto della comunità che organizza e se responsabilizza per il bene della comunità stessa. Se si crede in una chiesa sempre più ministeriale, bisogna credere che i ministeri possano esercitare la propria funzione, nella libertà e nella sua originalità senza essere pressati o non valorizzati. Mi è piaciuta l’idea del Rettore del Seminario, don Gabriele, che nella “Libertà” dice:“ La mia impressione è che le comunità siano ancora troppo clericali e clerico-centrate, ancora poco strutturate come luoghi di effettiva corresponsabilità e comunione, con tanta difficoltà riguardo i ministeri; ancora troppi scontri, lamentele, carenze nei rapporti tra i preti e gli sposi. La parrocchia è effettivamente famiglia di famiglie? E come mai, per qualcuno, l’aumento del numero dei diaconi è sentito più come una minaccia che come una gioia?
Per quanto riguarda “ruolo e contributo” dei rientrati, pensiamo che bisogna fare una riflessione piú ampia, vogliamo dire, che bisognerebbe riconoscere che la missione è una ricchezza inestimabile per la nostra chiesa, e per questo, valorizzare il tipo di esperienza che i missionari fanno per arricchire la chiesa locale. Ci sembra che l’esperienza missionaria dei sacerdoti sia concepita piú come esperienza personale che non di chiesa; è un tempo che il prete passa, ma poi bisogna entrare nelle problematiche e nelle situazioni della chiesa diocesana che ti ha mandato e quello che hai vissuto sparisce,  diventa solo un ricordo, mas che non incide nella chiesa locale…peggio ainda quando si vive de saudade… Quindi per noi, è fondamentale che si possano pensare esperienze simili a quelle che si vivono in missione, sfruttando il modo specifico del come si lavorava in missione, magari pensando di fare lavorare alcuni preti missionari in aree della diocesi per aprire nuove strade o piste di azione…ci chiediamo sempre di piú se a livello di clero diocesano reggiano-guastallese si crede ancora nella missione, vedendo quanto è complicato trovare persone e preti che si disponibilizzano per andare…sembra quasi um problema trovare persone, questo puó dirci qualcosa di importante!!! Ci sembrerebbe importante anche che i missionari rientrati potessero avere spazi nell’ambito della formazione in seminario (è chiaro che non tutti possono fare questo, ma per esempio chi ha insegnato anni nel seminario di Feira potrebbe fare questo…), per aprire um poco mais orizzonti e idee…si è sempre detto di fare degli scambi nel tempo del servizio diaconale, mas per adesso sono solo idee, buone mas non realizzate. Nel prossimo anno ci sará una grande partecipazione per la JMJ, e con certezza arriveranno anche dei seminaristi e preti, che è molto buono,  mas questa è una logica che non funziona, il grande evento non aiuta, anzi, a volte atrapalha, per quello che è una realtà diferente.
 
3)    Non vorremmo sembrare banali e semplicisti, mas sarebbe buono che, al di lá del mese missionario, ci fosse mensilmente nelle comunità una attenzione alle missioni, che potrebbe essere una piccola preghiera dopo la comunione, che ricorda i missionari, i luoghi di missione, e pensare di potere dare un tempo anche ai vari gruppi che si trovano nelle parrocchie; la missione non è un assunto del gruppo missionario, che adesso non stanno funzionando, mas è l’ansia della chiesa, che non puó non essere missionaria, rischio il non essere chiesa…
Bisogna fare proposte concrete e personali alle persone e alle parrocchie, in modo particolare quelle che sono legate per vari motivi ai missionari e ai laici che stanno lavorando adesso qui; non funziona dire nella messa che sarebbe bene que qualche persona o qualche giovane, possano rendersi disponibili per fare una esperienza o per dare un poco di tempo per questo progetto; bisogna chiedere direttamente al singolo, specificando quello che ti viene proposto. L’annuncio in chiesa del tipo:“abbiamo bisogno di volontari…” è passato, o per lo meno non incide piú, crediamo che sia necessario dire:“ho bisogno di te..” per entrare in un dialogo piú specifico e personale. Questo vale per chi vuole fare una esperienza missionaria, ma vale anche per sentirsi missionari in diocesi de Reggio Emilia-Guastalla.
   

segunda-feira, 7 de maio de 2012

Carta de Maio 2012


Ruy Barbosa, 07 de maio 2012.



Ciao a tutti,

il tempo de pasqua ci aiuta ad assumerci la responabilitá de essere persone que annunciano la vita e la esperança della risurrezione, fondamento della nostra fede e motivo per riconoscere que la morte non puó essere l’ultima parola, mas que anche la morte é segnale de um passoggio alla vita piena em Cristo. Qui gli ultimi avvenimanti ci richiamano a confermare questo aspetto della nostra fede; la morte repentina de padre Luigi Plebani, i dieci anni della morte de padre Luis Lidner em Salvador, ucciso sulla porta della Casa del Sole, progetto che aveva cominciato per i ragazzi de strada, sono momenti che costringono a riflettere e a dare delle risposte concrete e nella fede. La pasqua perció ci viene in aiuto per illuminare gli spazi bui che ci sono attorno a noi, a dare colore agli squallori delle realtá che spesso ci sono vicine. La pasqua ci dá anche speranza per la situazione della siccitá che sta involvendo tutta la nostra regione, speranza che é bem presente nella vita della gente, una speranza que a volte disarma, cioé, ti fa riconoscere come nella semplicitá le persone vivono de fede, em quel “se Deus quiser...” nel quale collocano tutta la loro vita.  

Da tempo é giá stato dichiarato  lo stato de calamitá in piú de 250 comuni della Chapada Diamantina e lo Stato sta distribuindo sementi e alimenti nella famiglie, ceste basiche e acqua. Dá próprio tristezza vedere i campi secchi, le pozze de acqua asciutte e altre che ancora hanno um poco de acqua, si stanno seccando; oggi, parlando con um Giovane che lavora per la Caritas nella costruzione delle cisterne,  mi ha detto che in certi posti non si riesce a costruire perché la gente, essendo lontana dal fiume, non puó permettersi di comprare l’acqua per fare il cemento; e se hanno denaro comprano acqua per bere, loro e il poco bestiame che sono riusciti a salvare. le 
previsioni non sono buone e se prospetta uma annata difficile e senza molte prospettive.

Nella metá di marzo, abbiamo avuto la visita de don Romano, che si é fermato 15 giorni con noi, visitando le due camunitá dei fratelli e delle sorelle, e facendo molti kilometri con noi, visitando comunitá e celebrando nella campagna. Prima di partire abbiamo avuto il tempo de fermarsi con lui alla Casa della Caritá e guardare come sta andando il cammino e cercando de vedere le prospettive future. Ringraziamo il Signore di questo tempo e speriamo que la Casa della Caritá possa sempre de piú diventare um luogo importante per la Chiesa de Ruy Barbosa. Questo lo speriamo anche per la presenza de padre Carlos, nuovo parroco della parrocchia, que com certezza ci aiuterá a diffondere la spiritualitá della casa e coinvolgerá i parrocchiani a partecipare della vita della casa; adesso ha cominciato a venire a pranzo il lunedí per parlare um poco e perché c’é la presenza anche dei Fratelli. Speriamo che continui...  
In Wagner é arrivata una novizia delle suore di S.Vincenzo che fará uno stage de 3 mesi, si chiama Ester ed é del Pará, stato del sud del Brasile, molto differente dalla Bahia, sia a livello di sviluppo che a livello religioso; di fatto la prima impressione de Ester é stata um poco di smarrimento, mas sta si acostumando e prendendo le misure. 
Dopo pasqua abbiamo fatto 3 giorni de missione in um povoado de Lajedinho che si chiama Arrecife, visitando le famiglie e facendo alcuni incontri com gli sposi, la comunitá e i giovani; si é visitato anche la scuola e l’asilo, per entrare nell’ambito della educazione, molto carente dalle nostre parte; lo scopo della missione é quello di entrare in tutte la case e visitare tutte le famiglie, e nello steso tempo cercare de svegliare il torpore religioso che spesso sta dentro ai nostri buoni cattolici. Se tenta anche di creare nuove lideranze, proporre impegni di servizio all’interno della comunitá e incentivare la partecipazione alla vita della comunitá. 
 Sono stati 3 giorni belli e di molta accoglienza; la gente stava aspettando la visita dei missionari, e questo dice come la comunitá aveva avvisato e preparato questo momento. C’é stata anche la visita agli ammalati e agli anziani della comunitá, che hanno gradito e ringraziato. la missione si é conclusa com la messa animata dal gruppo dei giovani della comunitá, che hanno preparato i canti, hanno drammatizzato il vangelo e si sono resi disponibili per continuare a partecipare. la comunitá dal canto suo, ha detto ai missionari, ai padri e alle suore de rendersi piú presenti e di programmare altri momenti di questo tipo. Di fatto, in quest’anno saranno fatte altre due missioni in altre comunitá, sempre per aiutare i cristiani a fortificare il loro impegno di essere dei testimoni credibili del vangelo.
Ho avuto anche il piacere di ricevere la visita de mio fratello Paolo e di sua moglie Silvana, sono stati giorni belli trascorsi insieme e di scambio di idee, sul come sta andando in Itália e come sta andando il Brasile; ci siamo anche dati il tempo per visitare alcuni posti caratteristici della Chapada Diamantina e gustare dei cibi e delle bevande tipiche.
Um abraço a todos/as, que o ressuscitado possa alegrar a vida de cada um, e que a esperança da vida plena ajude a enfrentar com mais garra as dificuldade da vida cotidiana. Jesus envia também os apóstolos ao mundo afora, então porque cada um de nós, possa se sentir enviado pelo mundo a testemunhar, com a vida e a palavra, a nossa fé em Cristo morto e ressuscitado a vida nova. Boa semana e um bom mês de maio a Pietravolta...pe Luis 

E per gli Interisti e Milanisti.....FORZA JUVE!!!!! 
 

quarta-feira, 2 de maio de 2012

Ordinazione di Giorlando...


Domenca 29 de aprile, festa del Buon Pastore, e festa nella diocesi di Ruy Barbosa, per l’ordinazione diaconale di un giovane della cittá, Giorlando Barbosa, che diventerá sacerdote di questa diocesi, a Dio piacendo, alla fine di quest’anno. La giornata é cominciata al CTL, dove la gente si é radunata per iniziare la camminata che ci ha portati alla Cattedrale; durante il percorso, si é cantato, si é ringraziato il Signore, si é sudato per il caldo e il sole che giá alle 9,30 picchiava sulle teste dei partecipanti; mas tutti erano felici, tutti tiravano foto e l’allegria era bem maggiore della calura e della fatica. Molta la gente arrivata dalle altre parrocchie, dove Giorlando aveva prestato servizio negli anni di seminario, e anche da parrocchie dove era solo passato per incontri o per le missioni diocesane. Si arriva alla Cattedrale verso le 10, con Padre Edivaldo che, nonostante i suoi anni, animava e guidava la camminata; momento di sosta per gli ultimi preparativi e per la sistemazione all’interno e dopo un breve introduzione del parroco padre Carlos, si inzia la celebrazione; molto bem preparata e bem organizzata. Si percepiva la tensione in Giorlando, soprattutto al momento delle Litanie dei Santi, quando, prostratosi sul tappeto ha cominciato a sudare um poco...e al momento del rialzarsi era ben bagnato...l’abbraccio con i preti del presbiterio é stato un’altro momento emozionante e nello stesso tempo bem marcante e significativo. Alla fine della messa diversi si sono approssimati al microfono per dare la loro testimonianza e diverse parrocchie hanno fatto danze e rappresentazioni come momento di ringraziamento. Per finire, Giorlando ha ringraziato tutti i presenti, i preti e tutti quelli che lo hanno accompagnato in questi anni di seminario e di preaprazione; non ultimo, ha ringraziato il Signore per il dono della vita e della vocazione sacerdotale. La festa é continuata con un pranzo offerto dalla parrocchia nei locali dietro la Cattedrale. Il Signore continua a dare segni di benevolenza per questa diocesi e  poco a poco il volto di questa chiesa sta colorandosi con i colori della gente di qua, con il modo di essere una chiesa brasiliana e baiana. Altri si stanno preparando e questo dá speranza e fiducia in un futuro sempre piú caratterizzato dalla cultura e dalla vita di questa gente. 
pe.Luis

padre Luigi Plebani


Il padre italiano Luigi Plebani, di 65 anni, nato nella província di Brescia, nel nord dell’Italia, é stato trovato nella sua casa, morto per impiccagione, nella notte di domenica 29 di aprile, nel Comune di Ruy Barbosa, distante 305 km di Salvador. Plebani lavorava in Brasile da piú di 30 anni. La polizia sta lavorando sull’ipotesi del suicídio, ma non scarta la possibilitá che sia stato assassinato. Secondo i poliziotti, Plebani, sarebbe morto intorno alle 18,30-19,30; chi trovó il corpo, é stata uma signora che lavora nella segreteria parrocchiale e che era amica del padre. Entrando in casa ha trovato il corpo appeso alla capriata, con, attorno alla bocca un pezzo di nastro adesivo, il che dá di intendere, secondo la polizia, la possibilitá che il padre possa essere stato ucciso da un’altra persona.
Dom André de Witte, vescovo della diocesi di Ruy Barbosa, informo anche che, apparentemente, non é stato rubato niente nella casa del padre, e per questo bisogna aspettare a tirare delle conclusioni dopo avere dei dati piú certi che possono arrivare dopo la perizia della polizia. Secondo il vescovo, la casa del padre era giá stata visitata dai ladri alcune volte.
Il vescovo dice anche che la vittima lavorava con i carcerati della prigione di Ruy Barbosa e aveva contatti con persone che erano coinvolti con la droga. Oltre a questo, il vescovo dom André, disse di una lettera lasciata da Luigi Plebani, dove scrive delle minaccie che aveva ricevuto; in questa lettera non dice i nomi di quello che lo minacciavano e adesso questo documento é nelle mani della polizia. Nella stessa lettera era scritto anche il luogo dove avrebbe desiderato essere sepolto in caso di morte, cioé nel comune di Lagoa dos Gatos, in Pernambuco, dove aveva lavorato per 30 anni.
Dom André ha detto anche, che alcuni giorni passati, padre Luigi Plebani, aveva ricevuto la notizia, inviata dalla sua diocesi di Brescia, che il permesso di rimanere in Brasile era stato rinnovato per 3 anni.
Molto addolorato anche il parroco di Ruy Barbosa, padre Carlos Marçal, che disse che la morte del missionario é avvenuta dopo un giorno di festa per la cittá, infatti nella mattinata era stato ordinato diácono un seminarista di Ruy Barbosa, Giorlando, che diventerá sacerdote alla fine di quest’anno.  
Oggi ci saranno i funerali in Lagoa dos Gatos, nella diocesi di Palmares, e il vescovo André con alcuni altri preti, saranno presenti alla celebrazione.  

segunda-feira, 30 de abril de 2012


Una secca che uccide.....

Sembra che questa secca sia una delle piú grande che si siano viste negli ultimi tempi, le persone anziane dicono di non ricordarsi di altri momenti come questi, e c’é da crederci. É impressionante vedere i pascoli vuoti, e incontrare bem poco bestiame nei recinti, segnale chiaro di una mancanza di foraggio e de erba; a questo bisogna ricordare la mancanza di acqua, ancora piú indispensabile per gli animali e per gli uomini. É vero che la gente del semi-arido é abituata a convivere con queste situazioni, ma diventa difficile pensare a un tempo prolungato con questo tempo; le prospettive di pioggia sono veramente poche fino al prossimo ottobre e se continua cosi anche i fiumi piú grandi, come il Paraguaçu, non potranno garantire l’acqua da bere per una buona parte delle popolazioni che si dissetano con le sue acque. Il fiume Paraguaçu passa in Nova Redenção e normalmente, quando andiamo a celebrare in alcune comunitá che stanno dall’altra parte del fiume facciamo un giro grande, passando per Andaraí perché di notte il barcone che fa traghettare la macchina non funziona; adesso ci sono circa 15 cm de acqua e quindi dá de passare nel fiune direttamente con il carro.
Ma quello che mi preocupa di piú é la tranquillitá della gente e anche dei politici, che riducono il problema come una cosa che sempre é successa, o danno delle risposte alla gente per tentare di minimizzare il problema, tipo risolviamo tutto con l’arrivo di un escavatore che servirá per fare delle dighe per trattenere l’acqua o per preparare invasi per quando arriverá la pioggia; ma cosa serve fare dighe se l’acqua non c’é e che serve adesso costruire degli invasi... sono cose che bisognava fare per tempo, prevedendo questo, e i metereologi avevano per tempo prean-nunziato questo tempo. I problemi che si potevano affrontare con miglior program-mazione e per tempo sono stati dimenticati, e adesso si soffre.
Chi ha le possibilitá economiche stá spostando il bestiame in posti dove c’é pascolo e dove le condizioni sono migliori, ma chi non puó, e sono sempre i piccoli e quelli che vivono della speranza della buona stagione, o vendono o vedono morire poco a poco il loro bestiame; una cosa che si vede adesso é la raccolta dell’erba ai bordi delle strade, tagliando “capim” (foraggio per le bestie) e metterlo in Sacchi per portarlo a casa.  I sindaci della Chapada Diamantina sono stati in Brasília per chiedere allo Stato di riconoscere questo momento como “Calamitá Naturale” e quindi chiedere contributi e aiuti per le popolazioni che stanno soffrendo per la secca. Si vedono in giro per le campagne e anche nelle cittadine i Carri Pipa, cioé camion che trasposrtano acqua per le cisterne nelle famiglie delle zone rurali e anche per riempire i tanque per abbeverare gli animali.
la gente delle nostre comunitá continuamente chiede a Deus il buon tempo, e anche di sapere accogliere quello che “Deus quiser”, dicendo che Lui Sá quello che fá, ma la situazione é ben trágica; chi ha piantato nel mese de ottobre nono ha raccolto niente e quello che si doveva piantare nel mese di marzo, il granturco di S.Giovanni, perché sarebbe stato pronto in quel tempo, per le feste di S.Giovanni Battista (24 di Giugno) non é stato piantato perché la terra é secca e non dá per piantare. Si prospetta un periordo di difficoltá alimentare e di produzione. In Irecé, terra dei fagioli, non si é potuto produrre niente e non si produrrá nulla per la scarsitá di acqua che é caduta in questi mesi. Anche le “palme” (vedi la figura 4) si stanno asciugando, il che vuol dire che anche le piante che piú resistono ai momenti di siccitá stanno soffrendo; nella campagna rimangono sono i “mandacaru”, simili ai cactus, piante tipiche delle zone secche e aride. Spero che questa situazione possa cam-biare al piú presto, e che la pioggia possa cadere con abbondanza sulle nostre campagne, ma di sicuro, ancora una volta quelli che dovranno pagare il prezzo piú caro di tutto questo sono i piccoli agricoltori, le persone che vivono della [ioggia che cadê dal cielo e non le grandi fazende che continuano a produrre perché hanno altre possibilitá per annaffiare le proprie coltivazioni. Non dobbiamo dimenticarci anche, che tutto questo é frutto di un disboscamento selvaggio, dovuto al bisogno di pascoli per il bestiame dei fazendeiros. La natura si sta ribellando... e bisogna prenderne atto.
Pe.Luis

Notizie del nuovo Blog...

Ciao a tutti,
mi é arrivata la notizia che il vecchio blog sará disattivato, e quindi apro questo nuovo blog per continuare a dare notizie e comunicare con tutti quelli che avranno voglia di accedere in questo sito.
Comincio col darvi una notizia triste e drammatica, cioé la morte di un padre bresciano che lavorava con noi in questa diocesi. Che il Signore lo accolga nella sua pace. Un abbraccio a tutti, pe Luis